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La polmonite è una delle principali malattie infettive delle vie aeree e colpisce in particolar modo i pazienti pediatrici e anziani. Mentre la terapia antibiotica rimane tutt’oggi il trattamento primario, lo sviluppo di batteri antibiotico-resistenti preoccupa la comunità medica, ma allo stesso tempo fornisce un impulso per esplorare trattamenti alternativi. La ricerca si sta applicando in quest’ambito e sono già stati scoperti promettenti trattamenti non farmacologici aggiuntivi per la cura della polmonite.
Fra questi, alcuni studi clinici suggerivano che il Trattamento Manipolativo Osteopatico (OMT) nei pazienti anziani ricoverati poteva ridurre la permanenza in ospedale (LOS) e la durata della terapia antibiotica endovenosa. In particolare, due revisioni sistematiche delle terapie manuali hanno concluso che l’OMT potrebbe rappresentare un valido aiuto per i pazienti con polmonite.
Lo studio “Multicenter Osteopathic Pneumonia Study in the Elderly” (MOPSE) ha cercato di valutare l’efficacia dell’OMT come trattamento aggiuntivo per la polmonite nei pazienti anziani ricoverati.
Per i risultati primari del MOPSE, non sono state riscontrate differenze tra i gruppi nel LOS quando è stata utilizzata l’analisi intention-to-treat (ITT), mentre quando è stata utilizzata l’analisi pre-protocol (PP) l’OMT ha mostrato una riduzione di 1 giorno nel LOS e 0,5 giorni nella durata della terapia antibiotica endovenosa rispetto alle sole cure convenzionali (CCO).
Lo scopo di quest’articolo è stato perciò quello di mostrare l’analisi dei sottogruppi del MOPSE relativi al LOS, al tasso di pazienti con insufficienza respiratoria dipendente da ventilazione e al tasso di mortalità in ospedale. Poiché i benefici dell’OMT possono variare per età o severità della malattia, sono state condotte analisi di sottogruppi per fornire informazioni sulle caratteristiche dei pazienti che avevano maggiori probabilità di beneficiare dell’OMT. Sono pertanto state valutate le differenze tra i gruppi di trattamento OMT, placebo con light-touch (LT) e CCO per i sottogruppi dei partecipanti in base alla loro età, all’indice di gravità della polmonite (PSI) e al tipo di polmonite: gli autori hanno ipotizzato che i partecipanti al MOPSE potessero avere risultati diversi proprio in base a questi tre fattori.
Le analisi dei sottogruppi hanno mostrato che l’OMT, aggiunto alla terapia tradizionale, ha ridotto il tempo di ricovero nei partecipanti di età compresa tra i 50 ei 74 anni (media di 2,9 giorni) e ha abbassato i tassi di mortalità in ospedale per i pazienti di età superiore ai 75 anni (1 di 66 [2%]). L’OMT si è mostrato utile anche per i partecipanti con una maggiore gravità della malattia, riducendo il tempo di ricovero nella classe PSI IV (media di 3,8 giorni) e riducendo i tassi di mortalità in ospedale nella classe PSI V (1 di 22 [5%]), rispetto alle sole cure convenzionali (6 di 19 [32 %]).
Nonostante ci sia la necessità di ulteriori ricerche, i risultati di questo studio sono incoraggianti riguardo l’impiego dell’OMT come trattamento aggiuntivo per la polmonite in pazienti anziani.
Fonti
Donald R. Noll et al, The Journal of the American Osteopathic Association 2016, 116:474-87
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=27571294