Le principali condizioni cliniche di pertinenza del trattamento manipolativo osteopatico sono le affezioni a carico dell’apparato muscoloscheletrico, in primis la lombalgia cronica aspecifica, ovvero il classico mal di schiena di origine posturale.
Anche in questo caso non ci riferiamo ad una patologia ma ad una sintomatologia, infatti la lombalgia è un sintomo doloroso del tratto lombare della colonna vertebrale a cui può essere associato una rigidità articolare della lombare stessa, del bacino e delle anche e dare dolore riferito verso la colonna dorsale o verso il bacino e gli arti inferiori.
Nel 2010 sono state pubblicate sul Journal of American Osteopathic Association le prime linee guida sul trattamento manipolativo osteopatico per la cura della lombalgia cronica aspecifica e riaggiornate nel 2016. Questo indica che il trattamento manipolativo osteopatico può essere considerato come una cura specifica per la lombalgia, dando ottimi risultati terapeutici da un punto di vista clinico.
Risultati simili si hanno anche per la cervicalgia cronica aspecifica e la cefalea miotensiva, comunemente chiamate “cervicale e mal di testa”.
In questo ambito non sono ancora state definite delle linee guida per il trattamento, ma in letteratura ci sono buoni risultati di efficacia.
Altre condizioni sintomatologiche in cui il trattamento manipolativo osteopatico ha buoni risultati di efficacia, sono il reflusso gastroesofageo, la sindrome del colon irritabile e la coccigodinia (dolore al coccige).
Anche qui ci sono molti studi a supporto dell’efficacia dell’osteopatia in queste specifiche condizioni cliniche.